A
volte sembra sicuro fin dal nascere
quale sarà il nostro andare, per viottoli stretti stretti, già da soli
disegnati perché il bisogno o la malattia o il nostro nome o anche la
geografia, ci hanno costretti. La nostra sorte sembra un fatto di zanzare,
pozzi da scavare e qualche volta, o forse spesso, pazzi al potere. Ci sono
anche strade immense, fin troppo piane e proprio per noi, ci assicurano, da
altri accomodate. E anche loro non son facili da lasciare.
Capita che non ci venga in mente che si possa fare.
E allora il nostro esistere in esemplare ci dipinge
deferenti a un disegno, chissà come assimilato. Figli di chi quaggiù per
ventura siamo, solo questo sembra che possiamo. Poi se il cielo vuole, c'è
anche un vivere di grazie, ricevute in mille forme, da chi un pozzo l'ha
scavato con noi o forse senza di noi, e insieme pane e libertà sono stati
conquistati. E viene il tempo in cui non sembra vero di essere stato
prigioniero e non aver voluto credere che una nuova strada c'era. Anche se
davvero non la si vedeva, perché così capitava, e sempre capita se vogliamo,
che la strada si disegna mentre andiamo, sotto i passi che facciamo.
Un far parte della vita che amiamo. Che amiamo.
Mariapia Veladiano, Ma come tu
resisti, vita, p. 118.