Lui tedesco scuro e assai possente
lei giapponese bionda e prorompente
correvano sul bordo del crinale
quando la Bionda cadde in un canale.
Il fango attenuò molto la caduta
ma poi scoprì di essere perduta
liscio era il muro e dritto fino al cielo
provò a scalarlo, ricadde sola al gelo.
Lui in verità la conosceva a stento,
ma dell’amor sapeva il gran portento
il meglio tu darai senza mai sosta
né chiederti che avrai come risposta.
Corse verso una casa e gridò aiuto
gridò con voce roca come un bruto
nessuno rispondeva alle sue urla
pensavano ad un gioco ad una burla.
Tornò il Tedesco all’orlo del crinale
guardava in basso a caccia di un segnale
«Forza, coraggio, respira ancora un po’
resisti, o Bionda, io ti salverò.»
Andò di casa in casa e non si arrese
finché qualcuno all’alba lo comprese
un uomo si affacciò con sguardo fioco
chiamò in soccorso i vigili del fuoco.
Lui li guidò in silenzio giù al canale
temeva le facessero del male
quando un pompiere emerse trionfante
stringeva a sé la Bionda ancor tremante.
Le misero coperte in abbondanza
la fecero salire in ambulanza
poi dissero al Tedesco di montare
ma lui di colpo prese a tentennare.
Riempì i polmoni d’aria del mattino
corse lontano verso il suo destino
l’amore tutto sente e tutto dà
ma in cambio chiede solo libertà.
L’amore si nasconde in posti strani
stavolta era nel cuore di due cani.
Massimo
Gramellini, L’ultima
riga delle favole, p. 155-156.