In quel momento fu
come se il tempo si fermasse, e l'Anima del Mondo sorgesse con tutta la sua
forza davanti al ragazzo. Quando guardò gli occhi di lei, un paio di occhi
neri, le labbra indecise fra un sorriso e il silenzio, egli comprese la parte
più importante e più saggia del Linguaggio che parlava il mondo e che chiunque,
sulla terra, era in grado di capire con il proprio cuore. E si chiamava Amore,
una cosa più antica degli uomini e persino del deserto, che tuttavia risorgeva
sempre con la stessa forza dovunque due sguardi si incrociassero come si
incrociarono quei due davanti a un pozzo. Le labbra della giovane, infine,
decisero di accennare un sorriso: era un segnale, il segnale che il ragazzo
aveva atteso per tanto tempo nel corso della vita, che aveva ricercato nelle
pecore e nei libri, nei cristalli e nel silenzio del deserto.
Paulo Coelho,
L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani,
Milano 1995, P. 107-108.