Ed era lì, il
linguaggio puro del mondo, senza alcuna spiegazione, perché l'universo non
aveva bisogno di spiegazioni per proseguire il proprio cammino nello spazio
senza fine. Tutto ciò che il ragazzo capiva in quel momento era che si trovava
di fronte alla donna della sua vita e anche lei, senza alcun bisogno di parole,
doveva esserne consapevole. Ne era certa più di quanto lo fosse di ogni altra
cosa al mondo, anche se i genitori, e i genitori dei genitori, le avevano
sempre detto che, prima di sposarsi, bisognava frequentarsi, fidanzarsi,
conoscersi, e avere del denaro. Ma, forse, chi lo affermava non aveva mai
conosciuto il linguaggio universale: perché, una volta che vi si penetra, è
facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende qualcun altro,
che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri
si incontrano, e i loro sguardi si incrociano, tutto il passato e tutto il
futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella
straordinaria certezza che tutte le cose sotto il sole sono state scritte dalla
stessa Mano: la Mano che risveglia l'Amore e che ha creato un'anima gemella per
chiunque lavori, si riposi e cerchi i propri tesori sotto il sole. Perché, se
tutto ciò non esistesse, non avrebbero più alcun senso i sogni dell'umanità.
Paulo Coelho,
L’alchimista, 1988, ed. it. Bompiani,
Milano 1995, P. 108.