Da quando hai
riproposto nel tuo blog alcuni passi di "L'alchimista", ho voluto, a
distanza di più di vent'anni, rileggermelo e rivedere tutte le frasi che in
quel frangente avevo evidenziato.
A quella giovane età,
per me era importante imparare ad ascoltare il mio cuore, non aver paura di
desiderare, avere la forza e la volontà di realizzare la mia leggenda
Personale.
Perché se è vero che
quando si desidera qualcosa, "tutto l'Universo cospira affinché tu
realizzi il tuo desiderio", allora dovevo imparare a cambiare le cose
nella vita, seguendo i segnali del Linguaggio del Mondo, non cadendo nella
tentazione dell'abitudine, non piangendo dinanzi alle delusioni e ingiustizie.
Adesso rileggo questo
libro con altri occhi e da esso, riguardando a ritroso il mio cammino, traggo
altri messaggi importanti come: "Ricordati di sapere sempre quello che
vuoi" (p.69); "Quando si prende una decisione, in realtà si comincia
a scivolare in una forte corrente che ti porta verso un luogo mai neppure
sognato al momento di decidere". "...Il percorso sarà sempre un
mistero" (p.81).
E spesso mi ammonisco
dall'evenienza di convivere in periodi di stasi e di apparente tranquillità con
l'idea di: "Non voglio cambiare, perchè non so come cambiare. Ormai sono
troppo abituata a me stessa" (p.70).
Se prima mi
rispecchiavo nei panni del pastore andaluso, ora, dismesse queste vesti, dovrò
rivestire il ruolo dell'Alchimista. Il mio orgoglio di genitore sarà, dunque,
quello di aiutare i miei figli ad ascoltare il loro cuore, a imparare quel
linguaggio universale fatto di segni per vivere nel mondo realizzando se
stessi, senza la paura di fallire. Ciò che loro impareranno, diverrà la loro
eredità.
Patrizia Malachin