Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

martedì 25 febbraio 2014

BUONI E CATTIVI MAESTRI - Marcel Prévost (1862-1941)


Come distinguere un buon maestro da un maestro cattivo, o da uno mediocre?
Ebbene, in pratica non è poi troppo difficile smascherare un cattivo insegnante. Egli si tradisce con la sua pigrizia o col suo disordine; l’ignoranza che insegna non sfugge a un allievo attento, fosse pure ignorante egli stesso.
I parenti hanno il dovere ben preciso di sorvegliare il magister ai quali affidano i loro figlioli, cosa facile nel caso di un «precettore», e possibile anche nel caso in cui l’alunno frequenti una scuola pubblica. Basterà chiedere al figlio come vanno le cose nella sua classe, esaminare i suoi libri, informarsi esattamente sulla lezione che deve imparare, leggere gli argomenti del compito. E dopo due o tre scandagli di questo genere si potrà dare un giudizio sul valore pedagogico dell’insegnante.
Genitori, genitori, siate fermi e inesorabili contro i cattivi maestri e denunciate senza stancarvi gli usi assurdi delle scuole, dai libri stranamente voluminosi, ai corsi disordinati e sproporzionati, tirati in lungo al principio dell’anno, abborracciati alla fine, e denunciate ancora la mancanza di controllo sulla lezione imparata e sul compito eseguito.
Nessuno è obbligato a fare il professore; se sceglie questa professione, la eserciti con diligenza o se ne vada.
In ogni scuola dovrebbe esserci un comitato di genitori, scelti fra i più colti e meglio adatti per sorvegliare efficacemente l’insegnamento.
Marcel Prévost, L’arte dell’imparare, Bari 1931, p. 57-58 passim


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