Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

mercoledì 26 febbraio 2014

L'ARTE DI NON TAPPARSI LE ORECCHIE - Marcel Prévost (1862-1941)


Supponiamo di avere scelto il buon maestro; e tuttavia il risultato dell’insegnamento non dipenderà soltanto da lui. Tanto meno dipenderà da lui, in quanto il maestro avrà parecchi alunni assieme. La grande maggioranza delle persone, che hanno imparato con dei maestri, hanno ricevuto quest’insegnamento in comune, in classi e nei corsi.
Le classi e i corsi sono il procedimento per il quale, in generale, si stabilisce il rapporto fra coloro che insegnano e quelli che vogliono imparare. Supponendo che quelli che insegnano compiano esattamente la loro missione, in qual modo dovrà comportarsi chi impara per ben profittare dell’insegnamento orale?
Certo, le qualità del maestro restano efficaci e vi è anche un’arte particolare d’insegnare nello stesso tempo a parecchi allievi. Ma sull’alunno che si tura le orecchie, il più meraviglioso insegnamento orale non avrà alcun effetto. Noi studieremo l’arte di non tapparsi le orecchie o, più genericamente, l’arte di seguire un insegnamento orale: l’arte d’imparare ascoltando.

Marcel Prévost, L’arte dell’imparare, Bari 1931, p. 58-60 passim

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