Adamsberg
era bravissimo a disegnare, sapeva far scaturire dalla sua mano qualunque cosa
con pochi tratti sicuri e perfetti. Passava lunghi momenti a scarabocchiare, in
piedi, su un taccuino o su un pezzo di carta appoggiato alla coscia, a matita,
a inchiostro o a carboncino. I suoi schizzi e disegni erano sparpagliati un po’
ovunque, negli uffici, visto che il commissario li abbandonava durante i suoi
andirivieni. Alcuni agenti, ammirati, se ne impadronivano con discrezione.
Fred Vargas,
Un luogo incerto, Torino 2009, p. 130