Mariapia Veladiano spiega
la fede e la interpreta come una storia, una relazione, con Lui. Credere o non
credere, avere fede o perderla.
Per me, fede è
sinonimo di fiducia. Dunque, avere fede significa fidarsi di qualcuno. Ci si
può fidare di una persona cara, di un amico o anche di Dio stesso. In ogni
caso, si ripone la propria fiducia solo in chi infonde sicurezza, non tradisce
i nostri segreti, risponde ai nostri dubbi, ci sostiene nelle avversità, non ci
abbandona, rispetta le nostre scelte. Quando ci fidiamo di quella persona,
qualsiasi cosa accada, siamo certi che in quel momento ci è vicina e ci fa
percepire la sua presenza. Non ci si fida di uno chiunque, ma di uno che
conosciamo bene, che frequentiamo, che restiamo in contatto, che incontriamo
con regolarità e di cui ci si scruta a vicenda nell'anima e ci si confronta nei
pensieri. Ci si fida solo di uno che si conosce in profondità.
Tutti noi conosciamo
Dio fin da piccoli, perché i nostri genitori ci hanno insegnato a pregare e a
seguire i Suoi insegnamenti con i riti religiosi. Poi, crescendo, ci domandiamo
se quella sia la vera fede o un'abitudine spirituale improntata a lungo andare
da altri. Qualunque sia la risposta, sono convinta che la fede nasce solo da un
rapporto sincero, assiduo e reciproco con l'Altro.
P.S.: Bellissima la
riflessione "Le nuvole". L'altro giorno mio figlio ammirava estasiato
il cielo e le nuvole erano così belle che gli sembravano disegnate dalla mano
di un bambino.
Patrizia M.