Chi ama il bello finisce per trovarne ovunque,
come un filone d’oro che scorre anche nella ganga più ignobile, e quando ha tra
le mani questi mirabili frammenti, anche se insudiciati e imperfetti, prova il
piacere raro dell’intenditore che è il solo a collezionare ceramiche ritenute
comuni.
Marguerite Yourcenar
(1903-1987), Memorie di Adriano
[1951], Milano 1981, p. 16