Esiste in natura
un’attrazione opposta alla terrestre,
Marina l’ha scoperta
e l’ha detta celeste.
Per la leggenda
Newton si accorse della gravità
colto di precisione
da una mela
e non gli venne in
capo la forza di bellezza
che aveva spinto il
frutto sopra l’albero,
scatti di linfa,
clorofilla, luce.
Ci voleva Marina a
nominarla.
L’attrazione celeste
sbalza le catene montuose, suscita le maree,
spinge l’albero in
su, il fuoco a sollevarsi,
una corrente d’aria a
risalire una parete al sole.
Sta nell’alpinista e
nei disegni di Leonardo,
nelle preghiere,
nelle serenate, nell’astronomo,
nel moribondo, nel
lievito, nel mosto,
nella gola del lupo,
nelle ossa del piede,
nell’eruzione, nel
gas dei palloncini,
in un grido di pena,
nel lancio di un cappello.
L’attrazione celeste
è il colpo fuorilegge
che manda in su il
vestito di Marilyn
e fa ridere lei e
scorrere saliva
in bocca all’uomo che
la sta guardando.
Erri
De Luca (2006)