In Kirghisia è
dovere principale di tutti non dimenticare mai che si vive una sola volta
soltanto e ogni persona considera se stessa un capolavoro della natura e come
tale concepisce i propri simili. Nessuno, se non immerso in un’ignoranza
totale, si sognerebbe di usare un quadro di Van Gogh come vassoio per il tè o
la Pietà di Michelangelo come attaccapanni.
“Qui da noi è chiaro
a tutti che anche il più sprovveduto degli esseri umani, messo a confronto con qualsiasi
opera d’arte, anche la più eccelsa, rivela qualità insuperabili e sublimi. L’essere
umano vede, ode, sa muoversi, pensa, sogna, desidera, crea. Nessuna persona
serena e rispettata come capolavoro vivente, si sognerebbe mai di rubare,
mentire o uccidere.
Silvano
Agosti,
Lettere dalla Kirghisia, dalla Sesta lettera