Il ragazzo del K2
Quando Aslam Khan era
un ragazzo, nelle strade della valle di Hushe non esistevano ancora le strade.
La vita del villaggio era scandita dai ritmi di sempre: in estate, i ragazzi
come lui conducevano pecore e capre in alta montagna, mentre le donne facevano
lo yogurt e il formaggio. Dai pascoli più elevati si poteva vedere la montagna
che loro chiamavano Chogo Ri, o “Grande Montagna”, conosciuta in tutto il mondo
come K2.
In autunno, Aslam si
dava il cambio con altri ragazzi del villaggio per far girare intorno a un palo
una squadra di yak ansanti che, con i loro zoccoli pesanti, avrebbero trebbiato
il grano appena raccolto. Per tutto il lungo inverno avrebbe fatto a gara con i
suoi cinque fratelli, le tre sorelle e il bestiame di famiglia per trovare il
posto caldo vicino al fuoco nei giorni più rigidi.
Questa era la vita, era
così che ogni ragazzo di Hushe poteva aspettarsi di trascorrere i propri
giorni. Ma Aslam era il figlio del nurmadhar
di Hushe. Tutti dicevano che era il bambino più intelligente della famiglia, e
suo padre Mohammed aveva altri progetti per lui.
Greg Mortenson,
David Oliver Relin, Tre
tazze di tè, Milano 2008, p. 297-298