Vi sono due forme di magìa. C’è una magìa che
è opera del diavolo e che mira alla rovina dell’uomo attraverso artifici di cui
non è lecito parlare. Ma c’è una magìa che è opera divina, là dove la scienza
di Dio si manifesta attraverso la scienza dell’uomo, che serve a trasformare la
natura, e uno dei cui fini è prolungare la vita stessa dell’uomo. E questa è
magia santa, a cui i sapienti dovranno sempre più dedicarsi, non solo per
scoprire cose nuove ma per riscoprire tanti segreti di natura che la sapienza
divina aveva rivelato agli ebrei, ai greci, ad altri popoli antichi e persino
oggi agli infedeli (e non ti dico quante cose meravigliose di ottica e scienza
della visione vi siano nei libri degli infedeli!).
Umberto Eco, Il nome della rosa, p. 95