Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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mercoledì 18 aprile 2012

ESPERIENZE D'UN FOTOGRAFO NELL'INDIA - Luigi Rousselet


Parigi (2008)

Il mattino è consacrato alla fotografia. Seguito dal mio apparecchio e dai servitori, rifaccio l’escursione di ieri, ma, questa volta, non ritorno se non dopo aver fissato sulle mie lastre i principali monumenti della città.
Mi ha sempre fatto senso, nel mio viaggio, la somma compiacenza con cui gl’Indiani si sottopongono dappertutto alle esigenze talvolta imperiose del fotografo. La loro curiosità non è mai indiscreta, e quando vedono l’’apparecchio rivolto verso un punto, si guardano bene dall’incagliare comecchessia l’operazione. Un gesto, un segno dell’operatore bastano a fermar la folla per alcuni minuti in una via, e, se egli vuole avvivare la scena, introducendovi de’ personaggi, i passanti si presteranno sempre di buon grado al suo capriccio. E’ un fatto meritevole d’esser notato, ed è, parmi, un segno caratteristico della dolcezza e dell’amenità del popolo indù. I pittori e i fotografi che viaggiano in Europa potrebbero dire altrettanto, per esempio, dei contadini in Francia?

Luigi Rousselet, L’Indostan (1864-1868), in "Il giro del mondo. Giornale di viaggi, geografia e costumi" a cura di Edoardo Charton ed Emilio Treves, Nuova serie, vol. VII, F.lli Treves, Milano 1878, p. 158-159.

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