Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

venerdì 6 gennaio 2012

LA GIOIA - Anthony De Mello


Perché gli uomini sono tristi? Perché hanno idee distorte e atteggiamenti sbagliati.
La prima idea distorta che gli uomini hanno è che gioia equivalga a euforia, sensazioni di piacere, divertimento. Con questa idea in testa gli uomini vanno in cerca di droghe e stimolanti, e finiscono con l'essere dei depressi. L'unica cosa con cui dobbiamo drogarci è la vita. È un tipo di droga leggero, ma con effetti duraturi. Questa è la prima idea distorta dalla quale ci dobbiamo liberare. Gioia non significa euforia; non necessariamente.
La seconda idea distorta consiste nel pensare che possiamo raggiungere la nostra felicità, che possiamo fare qualcosa per afferrarla. Qui quasi mi sto contraddicendo, perché in seguito esporrò cosa possiamo fare per ottenere la felicità. La felicità però non si può conseguire in se stessa. La felicità è sempre conseguenza di qualcosa.
La terza e forse più determinante idea distorta sulla felicità consiste nel ritenere che essa si trovi fuori di noi, nelle cose esterne, nelle altre persone. “Cambio lavoro, così forse sarò felice”; oppure: “Cambio casa, mi sposo con un'altra persona..., così forse sarò felice”, ecc. La felicità non ha nulla a che vedere con l'esterno. In genere si crede che i soldi, il potere, la rispettabilità possano rendere felici. Di fatto però non è così. I poveri possono essere felici.
Mi ricordo della storia di un prigioniero nazista. Il pover'uomo tutti i giorni veniva torturato. Un giorno lo cambiarono di cella. Nella nuova cella c'era un abbaino, da dove egli poteva vedere un pezzo di cielo azzurro durante il giorno, e alcune stelle la notte. Il prigioniero rimase così affascinato da questo spettacolo che inviò una lunga lettera a quelli di casa sua, descrivendo la sua grande fortuna. Dopo aver letto questa storia, guardai dalla mia finestra.
Davanti a me si estendeva la natura in tutta la sua bellezza. Ero libero, non prigioniero, potevo andare dove volevo! E ritengo di aver provato solo una frazione della gioia di quel povero prigioniero.
Una volta conobbi una paralitica, alla quale tutti chiedevano: “Dove trovi questa gioia che traspare sempre dal tuo volto?”. Ed ella rispondeva “Io ho tutto ciò che serve alla mia felicità. Posso fare le cose più belle della vita”. Paralizzata, a letto, in un ospedale; eppure piena di gioia. Che donna straordinaria!
La gioia non si trova all'esterno. Liberatevi da questa nozione distorta, altrimenti non la troverete mai.

Anthony De Mello, Istruzioni di volo per aquile e polli, p. 25-27

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