“Tutti gli esseri viventi, uomini e animali, creano intorno a sé una sorta di ‘spazio magico’: perlopiù si tratta di un cerchio con un raggio di cinque metri. Ciascuno di noi presta attenzione a ciò che si trova al suo interno, indipendentemente dal fatto che siano persone o tavoli o telefoni o vetrine, e si impegna a mantenere il controllo sul piccolo mondo che ha plasmato.
I maghi invece guardano sempre più lontano. Ampliano questo ‘spazio magico’ e cercano di controllare molte più cose. E’ quello che definiscono guardare l’orizzonte.
Prima, se guardavo in lontananza, era tutto davvero ‘distante’. Era come se non facesse parte del mio mondo. Perché guardavo sempre le cose vicine, quelle che circondavano.
Poi, due giorni fa, ho cominciato a volgere lo sguardo lontano. E mi sono accorta che, oltre ai tavoli e alle sedie e agli altri oggetti, il mio mondo comprendeva anche le montagne, le nuvole e il cielo. Adesso è come se la mia anima si servisse degli occhi per toccare queste cose.
Sembra che la mia anima sia cresciuta”.
Paulo Coelho, Le valchirie, p. 34, 39