Impariamo
a capire che questa è una lotta contro le nostre abitudini e non contro un
virus.
Questa è un’occasione per trasformare un’emergenza in una gara di solidarietà.
Cambiamo il modo di vedere e di pensare.
Non sono più “io ho paura del contagio” oppure “io me ne frego del contagio”,
ma sono IO che preservo l’ALTRO.
Io mi preoccupo per te.
Io mi tengo a distanza per te.
Io mi lavo le mani per te.
Io rinuncio a quel viaggio per te.
Io non vado al concerto per te.
Io non vado al centro commerciale per te.
Per te.
Per te che sei dentro una sala di terapia intensiva.
Per te che sei anziano e fragile, ma la cui vita ha valore tanto quanto la mia.
Per te che stai lottando con un cancro e non puoi lottare anche con questo.
Vi prego, alziamo lo sguardo.
Io spero che in Italia non si fermi la solidarietà.
Tutto il resto non ha importanza.
Ferzan Ozpetek
A |
bbiamo
cominciato la terza settimana in cui le nostre scuole sono immerse nel
silenzio: solo un mese fa, nessuno avrebbe potuto immaginare quanto sta
accadendo in questi giorni.
A
un tratto, e improvvisamente, siamo stati scaraventati all’interno di uno
scenario nuovo, un ambiente che ci obbliga a muovere passi cauti e incerti:
sabbie mobili che ci fanno sgranare gli occhi e trattenere il respiro.
Sono
tante, e tra le più disparate, le emozioni che in questi giorni muovono
ciascuno di noi. Mentre i nostri governanti, a livello nazionale, cercano di
gestire nel miglior modo possibile una situazione per la quale nessuno aveva
un’esperienza recente, i medici e gli infermieri lavorano instancabilmente per
accompagnare verso la guarigione il maggior numero di persone e gli insegnanti
cercano in tutti i modi e con tutta la loro cura di stare accanto ai loro
allievi. Il nostro compito è quello di far sentire che la scuola è in silenzio
e, allo stesso tempo parla, sussurra, canta, invita… con parole positive di
gioia e di speranza.
Ciò
che, personalmente, io desidero dirvi è che non abbiamo fretta. L’importante è
che in questo momento più “lento” manteniamo e facciamo mantenere ai ragazzi la
voglia di far funzionare la testa e godere il bello in ogni occasione che si
trovano a vivere nella giornata.
Questa
prova ci chiede di cambiare la nostra ottica, di vedere le cose da un altro
punto di vista. Il regista Ferzan Ozpetek ci invita a
dare un senso a quanto sta succedendo, trasformando questa emergenza in una
gara di solidarietà.