Molti altri rilievi
possono essere fatti, in particolare per quel che riguarda l’esplicita tendenza
a ridurre lo spazio delle discipline tradizionali (matematica, storia, scienze,
ecc.) a favore di altre competenze digitali e linguistiche e attività
pomeridiane extra-curricolari che dovrebbero essere anche la via privilegiata
affinché un insegnante consegua i migliori giudizi.
Ci fermiamo qui
perché ce n’è abbastanza per capire che non è ammissibile ristrutturare da cima
a fondo la scuola italiana secondo principi discutibili e mai realmente
discussi, secondo un’idea inesistente di valutazione e, per giunta, per via di
circolari autoritarie.
A questo punto, una
scelta ragionevole sarebbe quella di procedere esclusivamente a un decreto per
l’assunzione dei precari (visto che l’Europa ce lo chiede perentoriamente) e
accantonare tutto il resto, per una approfondita, seria e costruttiva riflessione,
gestita dalla politica assieme ai competenti in materia, arrestando una buona
volta il diluvio delle circolari che frustra e umilia il lavoro dei migliori
insegnanti.
Giorgio
Israel,
Blog
di Giorgio Israel, 20 giugno 2015