Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

venerdì 15 gennaio 2016

COS’E’ OGGI “PAZIENZA”? - Gabriella Caramore


Ogni parola è, di per sé, tremula e mutevole interpretazione di un mondo. Come pretendere di fissarla in un significato? Ogni parola è già, di per sé, scelta, commento, esegesi: un corpo vivo che non si lascia comprendere e costringere per intero. Si può procedere solo per avvicinamenti, approssimazioni, tentativi. Si deve provare, certamente, a dar conto del cumulo di significati ammassati l'uno sull'altro nel corso della storia. Ma alla fine ci si dovrà arrendere di fronte alla nudità della parola, coglierne la sporgenza sul rumore del tempo presente. Così, forse, sarà possibile percepirne una modulazione nuova.
Potremo allora chiederci: che cos'è, oggi, «pazienza»? Siamo ancora capaci di ospitare quella qualità della durata a cui diamo il nome di «pazienza»? Non sembra esservi dubbio: viviamo in un'epoca veloce, tanto che anche i secoli diventano «brevi» per la corsa che instaurano col tempo.
Gabriella Caramore, Pazienza, Il Mulino, Bologna 2014, 11-12


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