Le esigenze che il
difficile lavoro dell’amore fa sorgere nella nostra maturazione, sono ben più
grandi della vita stessa: come dei principianti, non ne siamo all’altezza.
Se noi, però,
perseveriamo, e accettiamo su di noi questo amore come peso e apprendistato,
invece di perderci nel gioco facile e senza senso in cui gli uomini hanno
nascosto a se stessi ciò che è
più serio nella serietà del loro esistere, allora, forse, coloro che verranno
molto dopo di noi avvertiranno un piccolo passo avanti, e un sollievo; e
sarebbe molto.
Le mando tutti i miei migliori auguri, caro signor
Kappus!
Suo, Rainer Maria Rilke
Rainer Maria
Rilke,
Lettere a un giovane, Qiqajon,
Magnano 2015.