Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

mercoledì 10 giugno 2015

LA MEDITAZIONE – Tiziano Terzani


Io non sono riuscito a diventare un meditatore, riesco a star seduto per mezz’ora, un’ora, a fare il piano della giornata, a fare un po’ di silenzio intorno a me, ad acquietare la mente. Ma non sono un meditatore.
Innanzitutto la meditazione è una cosa inconscia. Non è che tu ti metti lì e dici «Ora medito!» Perché, come diceva Coleman «Ho visto tante galline star sedute ore e ore sulle uova, ma non ne ho vista una diventare illuminata».
Il problema non è stare seduto lì, il problema è entrare, inconsciamente proprio, per spinta interiore, in una dimensione in cui senti che le cose non sono come appaiono, che c’è un altro livello. E questo è quello che ti consola, che ti tira su, a cui ricorri, a cui puoi tornare.
E solo concentrandoti e lasciando fuori tutto quello che è fuori... Tutto quello che è fuori lo lasci fuori da te, fuori, fuori, fuori – i rumori, gli uccellini, le passioni, le delusioni – fuori, fuori. E rimane questo nucleo vuoto, se vuoi, che sei tu . O almeno, non il tu Folco, ma quel tu che è parte di questa cosa che non è nemmeno l’umanità, è il cosmo. E quando incominci a vederle così, le cose cambiano.
Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio, Longanesi, Milano 2006.


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