Tutte le testate stanno facendo in questi giorni la
propria classifica degli italiani dell'anno: quindi troviamo Renzi, Gino
Strada, Napolitano, Samantha Cristoforetti e tanti altri a seconda dei gusti di
chi scrive. Anch'io ho provato a fare la mia classifica, ma mi è stato
impossibile sceglierne solo pochi; sono andato quindi per categorie,
individuando insiemi di anonimi. Qualche categoria risulterà un po’ affollata,
qualche altra meno...
Il medico. Motivazioni: perché
va in ospedale (pubblico) a tutte le ore con orari massacranti e uno stipendio
dignitoso ma non eccelso, resistendo alla tentazione di lavorare anche
privatamente. Ogni tanto, per dedicarsi al suo hobby preferito (andare in
Africa a lavorare per i malati di Ebola), prende qualche aspettativa non
retribuita. Altre migliaia di fanatici, anche senza andare in Africa,
rispettano il malato, si aggiornano e resistono alla mancanza di fondi e agli
intrallazzi dei gestori politici delle ASL.
Il cooperante sociale. Motivazioni: Se si
trova nella cooperativa giusta, magari lontano da Roma, lavora con passione,
porta a casa solo qualcosa per sopravvivere, fa parte di una organizzazione che
ha mantenuto solo in parte, in piccolissima parte, le motivazioni iniziali, ma
è contento di quello che fa; il suo è un mestiere in cui etica e bisogni
personali coincidono, un mestiere che si fa anche un po’ per passione.
L'insegnante. Motivazioni: ha lottato
quotidianamente con il registro elettronico, le circolari ministeriali sempre
più contraddittorie, con l'azzeramento del fondo d'Istituto, con le nuove
cicliche indicazioni, inventate dal pedagogista di moda, con il MIUR, il CSA, i
PAS, i BES, il POF, il CTRH, le GP, l'OD, l'OF, il CCNL, il CCND, CCNI, e
talvolta anche con il DSGA, gli ATA e l'RSU. E' in trincea ogni giorno,
circondato da genitori impazziti, da dirigenti incompetenti, ma velleitari, da
alunni ai quali fa difetto non solo il principio di autorità ma spesso anche la
fantasia e la voglia di vivere. Non si è ammalato mai, neanche quando tutti gli
alunni a turno hanno avuto la loro settimana di riposo. E' rientrato
puntualmente dalle vacanze, anche se aveva il fidanzato (a) lontano (a).
L'artigiano. Motivazioni: anche senza
specifiche specializzazioni è diventato un esperto fiscalista, conosce
approfonditamente luoghi, volti e risvolti delle Agenzie delle entrate, di
Equitalia e degli uffici dei direttori di banca antifidi. Ha retto stoicamente
al pubblico disprezzo per ogni fattura non emessa, ma è sopravvissuto.
Il genitore. Motivazioni: solo raramente ha
pensato che la colpa fosse dell'insegnante e non del suo giovane virgulto.
Quando proprio è stato necessario, si è rivolto al dirigente, ma siccome non si
dimostrava abbastanza pericoloso, si è trovato dinnanzi ad un muro corporativo
e difensivo. Non ha ceduto ed ha conservato il suo personalissimo rispetto per
le istituzioni. Ha infatti saputo riconoscere i veri insegnanti. Si è lagnato
solo quanto basta delle tasse che paga, perché ha constatato per esperienza che
almeno una buona parte, al netto delle italiche ruberie, viene impiegata per
sfamare le categorie 1 e 3, dei cui servizi gode.
L'operaio. Motivazioni: come specie in
estinzione dovrebbe essere protetta, ma in realtà è soggetto a regole che ne
accelereranno il declino o quanto meno il ritorno alla più corretta definizione
di "proletario" (chi possiede solo la prole). Va difeso per la
strenua lotta che sta compiendo non tanto per il posto di lavoro, ma per la
dignità umana.
Il carabiniere. Motivazioni: ha resistito senza
impugnare le armi e neppure certificati di malattia fasulli, contro il blocco
degli stipendi, i turni sfavorevoli anche durante le feste, la sensazione di
lavorare talvolta come per svuotare il mare con un secchiello. "Noi li
prendiamo e quelli li mandano fuori". Nonostante questo è andato avanti e
mai o quasi mai si è fatto scappare un gesto stizzito di troppo. E' uno dei
pochi che mantiene una qualche parvenza di spirito di corpo, quello che una
volta c'era anche alle poste e alle ferrovie. Il tutto per 1300-1400 euro
netti.
Paolo Menallo, L’isola