Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

venerdì 1 agosto 2014

SILVER ERA COSI’- Stephen King


«Vaaaiii!» gridava. Il vento gli strappò via le parole disfacendogliele oltre la spalla come una stella filante. Gli scaturivano gonfie e forti, quelle parole, in un boato di trionfo. Le uniche che gli fossero mai riuscite così bene.
Pedalò giù per Kansas Street verso il centro, dapprima piuttosto lentamente. Silver filava una volta preso l’abbrivio, ma per prenderlo ci voleva una faticaccia e mezzo. Assistere all’accelerazione della bici grigia era un po’ come osservare un grosso aereo che percorre la pista di decollo. Sulle prime si stenta a credere che una macchina così voluminosa e ciondolante possa mai staccarsi dal suolo: l’idea sembra assurda. Ma poi scorgi l’ombra sotto di esso e prima che tu abbia tempo di chiederti se è un miraggio, l’ombra resta indietro e si allunga e l’aereo è in volo, lanciato nell’aria, leggero e aggraziato come un sogno in una mente soddisfatta.
Silver era così.
Stephen King, IT, 1986, ed. it. Sperling & Kupfer, 1987, 2013, p. 258.


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