Occorre essere
leggeri per volare senza sforzo. Gli uccelli sono un buon esempio di volo
leggero. Il loro elemento è l’aria e quando stanno sulla terra sembrano sempre
un po’ a disagio. Le loro zampe minuscole tengono bene i rami degli alberi o i
fili della luce, ma aiutano poco i movimenti terrestri. I loro passi
imbarazzati lasciano orme appena accennate, quasi per sbaglio, come di scusa.
Il segreto degli uccelli sta nel paradosso dell’assenza, ha molto a che vedere
con il vuoto, si spiega togliendo e non riempiendo.
Ho conosciuto persone
come uccelli, passate sulla terra in punta di piedi, senza possedere nulla,
senza rovinare nulla. Guardate gli
uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non
raccolgono in granai. Il loro sguardo sfiora senza desiderio,
la loro mano accarezza senza violenza, la loro parola incanta per la disarmante
semplicità. Più del cielo che della terra, queste donne e questi uomini ci sono
prestati per esempio, per indirizzo: il loro volo ci invita ad alzare lo
sguardo.
E rimane lo stupore generato
dalla gratuità, rimane lo scompiglio di fronte al silenzio, rimane la
difficoltà di capire il perdersi per ritrovarsi. Noi, così pieni, così pesanti.
Francesco
Callegari