Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

mercoledì 12 marzo 2014

CAMBIARE PER GUARIRE– Tiziano Terzani


La malattia non è mai un fatto oggettivo; è soprattutto un'esperienza personale e come tale è per ognuno di noi diversa. Ogni malattia è il frutto della nostra vita, è la nostra malattia, ed è assurdo non rendersene conto e pensare, come fa la scienza, che basta prendere delle medicine perché quelle mettano obbiettivamente fine a tutti i nostri mali.
Mi piaceva l'idea dei rishi secondo i quali per tenersi in salute bisogna soprattutto fare una vita giusta. Ma noi, siamo pronti a cambiare la nostra vita che nella maggior parte dei casi giusta non è? Cambiare è una delle cose più difficili da fare. Il cambiamento ci fa paura e nessuno vuole davvero correggere il proprio modo di vivere. Per questo siamo più favorevoli alla terapia oggettiva; per questo preferiamo curarci l'asma con l'aerosol, l'allergia con gli antistaminici e il mal di testa con l'aspirina. Questo è molto più facile, e molto più sbrigativo, che mettersi a capire che cosa provoca in noi questi malanni. Se scoprissimo poi che sono dovuti all'abitare in una casa che ci è poco congeniale, alla compagnia di gente insulsa, al mangiare cose sbagliate e al fare un lavoro privo di significato, saremmo disposti a cambiare?
Cambiare, come si fa? Questo senso di impotenza aumenta la nostra predisposizione al mal-essere.
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra, p. 452-453


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