Nel 1970 andavano a scuola
a piedi e da soli l`80% dei bambini inglesi dai 6 agli 11 anni, nel 1990 solo
il 10%.
Da recenti ricerche
del CNR risulta che in Italia vanno a scuola a piedi senza essere accompagnati
il 12% dei bambini di scuola elementare mentre il 70% viene accompagnato in
macchina.
Le percentuali di
autonomia calano all`8% al nord e crescono al 30% al sud; sono più basse quando
i genitori hanno un titolo di studio più alto. Altre ricerche italiane ci
dicono che solo il 50% dei ragazzi di scuola media va a scuola senza
l’accompagnamento adulto. Questa situazione dà luogo a situazioni assurde: i
nostri ragazzi ricevono il motorino senza mai aver sperimentato la libertà e la
responsabilità di spostarsi senza il controllo degli adulti.
I bambini vivono la
loro giornata fra scuola, casa, corsi pomeridiani e TV; sono sempre assistiti e
vigilati da adulti, sia a scuola che nelle attività pomeridiane. È diventato
per loro impossibile vivere esperienze di scoperta, esplorazione e avventura: è
quindi per loro impossibile una vera esperienza di gioco. L`adulto che
accompagna il bambino nelle varie tappe della sua giornata non può permettergli
di correre rischi, ma il rischio è una condizione necessaria per procedere
nello sviluppo delle capacità e delle competenze.
Affrontando gli ostacoli e mettendo alla prova
le sue competenze, il bambino non si espone mai al di là delle sue capacità e
può provare la soddisfazione del superamento delle varie prove. Non potendo mai
correre rischi per la presenza vigile degli adulti, il bambino non può
verificare e consolidare le sue capacità e competenze e accumula un grande
desiderio di rischio inespresso che rischia di esplodere anche in forme
pericolose quando il controllo dell`adulto non sarà più possibile.
L`unica possibilità
per i bambini di sperimentare le loro capacità, esplorare l’ambiente, scoprire
cose nuove, elaborare criteri di controllo del rischio, norme di organizzazione
del tempo e dello spazio è che possano avere periodi di tempo nei quali
incontrarsi fuori casa, con altri bambini e senza la presenza di adulti
incaricati della loro sorveglianza.
Andare a scuola con i compagni e non con i genitori, uscire nel
pomeriggio per giocare, andare al negozio per fare compere, andare da soli in
piscina, vanno considerate esperienze di grande valore.
È importante che
l`autonomia dei bambini cresca con loro a partire dai primi giorni di vita e
senza mai interrompersi: meglio una coperta del box, perché dalla coperta si
può uscire e dal box no; più tardi uscirà dalla porta di casa per giocare sulle
scale o sul pianerottolo, poi in cortile, poi sul marciapiedi e poi sempre più
lontano man mano che le sue capacità glielo permetteranno.
Questi momenti di organizzazione autonoma del tempo e dello spazio
permetteranno anche di muoversi liberamente evitando il rischio
di obesità, di elaborare meccanismi di controllo dello spazio, del tempo e di
difesa di fronte ai pericoli, indispensabili per evitare i troppo frequenti
incidenti dell`adolescenza.
Francesco
Tonucci,
“Un pediatra per amico”, n. 4,
luglio-agosto 2011