Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 14 settembre 2013

FARE LE COSE DIFFICILI - Elena Schievano


In questi giorni milioni di insegnanti e di bambini stanno riprendendo il loro cammino a scuola.
Immagino le voci urlanti di quegli alunni che, desiderosi di rivedere amici e maestre, prendono posto in classe con il sorriso. Riesco a vedere, però, anche coloro che siedono nella propria seggiola sbuffando, con le gambe tremanti e con lo sguardo assorto in chissà quali pensieri. Sono i bambini che si sentono “persi nel bosco”. Quando questi bambini vanno a scuola, è come se fossero portati nel bosco, lontani da casa: non riescono a vedere lo spiraglio di luce del sole che filtra tra gli alberi e non riescono ad udire voci amiche pronte ad indicare loro la giusta strada da seguire. Chiedendo loro il motivo di tanta tristezza, ci si sentirà  rispondere: “andare a scuola è difficile!”.  
Questi bambini non hanno torto. Andare a scuola è difficile, difficilissimo! Ma allora io, in quanto maestra, mi sentirei di riprendere le parole di Rodari  e di dire loro:
E’ difficile fare le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi
”.
Auguro a tutti i bambini che in questi giorni stanno muovendo i loro passi tra le mura della scuola di trovare il coraggio per “fare le cose difficili” e per riuscire, così, ad affrontare le sfide e le incertezze della vita. Auguro, al tempo stesso, a tutti gli insegnanti di trovare la forza per aiutare gli adulti del futuro a reagire con coscienza e convinzione alla complessità di tutti quei problemi che stanno impregnando di lacrime il mondo.


Elena Schievano
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