Quando
si guarda l’acqua in un secchio, - disse Adamsberg, - si vede il fondo. Metti
dentro un braccio e tocchi qualcosa. Anche in una botte ci riesci. In un pozzo,
non ce la fai. Anche lanciarci dentro dei sassolini per cercare di capire non
serve a niente. Il dramma è che ci si prova lo stesso. L’uomo ha sempre bisogno
di «capire». E questo gli crea solo grane. Lei non ha idea della quantità
sterminata di sassolini che ci sono in fondo ai pozzi. E la gente non li lancia
per sentire il rumore che fanno quando cadono nell’acqua. E’ per capire. Ma il
pozzo è una cosa terribile. Quando quelli che l’hanno costruito sono morti,
nessuno può più saperne niente. Ci sfugge, ride di noi dal profondo del suo
ventre sconosciuto pieno di acqua cilindrica. Ecco cosa fa il pozzo, secondo
me.
Fred Vargas,
L’uomo dei cerchi azzurri, Torino
2007, p. 58-59