Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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martedì 16 aprile 2013

INCREDIBILE MA VERO: L'ARCOBALENO - Stefano Benni



La signora Judy O'Flannagan di Ballyamosduff (Irlanda), svegliandosi una mattina dell'anno 1964, trovò la casa interamente immersa in una nube purpurea.
Assieme alla sorella Sheena tentò di disperderla con ogni mezzo: sventolando lenzuola, gettando secchi d'acqua e pregando in gaelico. Solo dopo qualche tempo la signora si accorse che sopra la sua abitazione si era posata l'estremità di un arcobaleno di eccezionale grandezza e compattezza. La nube era per l'appunto causata da uno degli anelli iridati.
I pompieri, subito intervenuti, riuscirono a scalare alcuni metri di arcobaleno, ma furono costretti a desistere per via dell’umidità e della scivolosità della parete.
Fortunatamente, dopo breve tempo, l’arcobaleno sparì, così come era venuto. Non ci fu alcuna conseguenza spiacevole per la casa della signora O'Flannagan, se non che tutte le camicie del marito uscirono leggermente tinte in rosa dal bagno iridato.
Un fenomeno analogo venne registrato all’altra estremità dell’arcobaleno, e precisamente a sei miglia di distanza in località Bailieborough, nella fattoria della signora Edna O’Raferty. L’unica differenza fu che lì l’alone era di colore giallo e che il marito, Paddy O’Raferty, dimostrando poca immaginazione e scarsa conoscenza della meteorologia, non credette alla spiegazione della moglie riguardo alle camicie.
«Per me è stato un maledettissimo calzino che ha perso colore nel bucato» dichiarò alla stampa.
Sul posto si recò un’équipe di scienziati dell’Università di Belfast, le cui conclusioni non sono mai state rese note.
Stefano Benni, L’ultima lacrima, p. 124-125. 
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