Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

mercoledì 6 marzo 2013

QUESTO MORBIDO SENTIRE - Gianfranco Bertagni



Allora la gioia come origine del nostro sentire, del pensare, dell'agire. La gioia - la sua condizione interiore - come la vera e primaria sede di liberazione, non più cercata in un modello di comportamento, in una morale, in una regola, in un comandamento. È nello stato di gioia che, come ricorda Nietzsche, nasce nell'uomo, del tutto naturalmente e spontaneamente, quel senso di bontà di per sé, quella bontà da fare propria, quel forte desiderio di pulizia dentro. E allora la gioia si fa - insieme - origine del nostro cammino e questo stesso camminare.
La gioia non come evento di passaggio, stato emozionale prodotto da questo o quel momento. La gioia invece come struttura emotiva stessa all'interno della quale si produce l'eventuarsi dei suoi stati. Si tratta di una nuova interiore apertura alla realtà, appunto un nuovo rapporto con l'esistenza: trasparenza fatta di leggerezza e fiducia, fiducia che è allora immersione semplice nel reale.
Non è uno stupido ripetersi che tutto comunque va sempre bene. A volte le cose non vanno affatto bene. A volte c'è la morte, a volte la sciagura, a volte la guerra, a volte la tristezza, ... È invece una amorevole disponibilità a ciò che è. 
Sì, mantenere sempre questa disponibilità, questa apertura, questo morbido sentire.
Gianfranco Bertagni, La meditazione come via
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