Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

venerdì 18 gennaio 2013

IL TIRO CON L'ARCO - Marco Orsi


Nel libro Lo zen e il tiro con l’arco, Eugen Herrigel (1995) racconta dell’allievo che si concentra in tutti i modi per cercare di centrare il bersaglio, passando gli anni in un tour de force sfiancante; è solo quando capisce che deve togliersi dalla mente il bersaglio che fa centro. Per avere successo, allora, quello vero, bisogna concentrarsi non sull’obiettivo ma sul come, sull’arte del tiro con l’arco, ovvero sull’arte di insegnare.
La scuola oggi si dimentica del come, della didattica, del come si insegna, delle strategie per organizzare la classe e la scuola, dei metodi per attivare la curiosità degli alunni, per stimolare le varie intelligenze, per sollecitare i diversi stili cognitivi, per valorizzare le competenze, le conoscenze, gli interessi esistenti, per impegnare i vari sensi di cui è composto il nostro corpo, per stimolare le varie aree del nostro cervello. Il come viene tralasciato per il cosa, il cosa dobbiamo imparare, il cosa soprattutto in quanto obiettivo da raggiungere. Piuttosto che concentrarsi sulla qualità dell’azione, sul processo di apprendimento-insegnamento, si preferisce ricorrere ai primordiali strumenti della minaccia e della sanzione, del premio e della gratificazione.
Marco Orsi, Ti do una nota, “Difficoltà di apprendimento”, (18/2, Trento, 2012), p. 170)
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