Andavamo in carovana, guidati da nomadi, buoni conoscitori
del deserto, con una truppa di cammelli che portavano gli elementi necessari
per innalzare una tenda sotto cui passare la notte, le vettovaglie e l'acqua.
Tutte le mattine - immancabilmente - un cammello a turno
fuggiva lontano e si sottraeva al suo lavoro quotidiano. Ci avevano avvisato di
non corrergli dietro cercando di acchiapparlo, di non gridare, di lasciarlo
partire tra l'indifferenza generale; di considerarlo, insomma, come un turista
che si separa dal gruppo organizzato perché vuol vivere una giornata libera da
programmi.
Passato il mezzogiorno si scorgeva un punto all'orizzonte
che si avvicinava sempre di più: il fuggitivo tornava. Quando, dopo alcune ore
dall'apparizione, il fuggitivo era abbastanza vicino al gruppo, un arabo si
avvicinava a lui dolcemente, senza grida, senza recriminazioni, senza alzare le
mani, e cominciava a camminargli accanto cantando sommessamente. E questo
accompagnamento durava fino all'arrivo di tappa.
Il giorno dopo il transfuga di ieri era quello che offriva
per primo il suo dorso, e un altro fuggiva.
Arturo Paoli, La pazienza del nulla,
Milano 2012, p. 59-60.
Arturo Paoli (Lucca, 30 novembre 1912) è un missionario
italiano, appartenente alla congregazione dei Piccoli
Fratelli di Gesù. È Giusto tra le Nazioni per il suo impegno a favore degli ebrei perseguitati
durante la seconda guerra mondiale.