La corruzione
politica si è azzerata perché in questo Paese, chi appartiene all’apparato
governativo, esercita il proprio ruolo in forma di “volontariato”,
semplicemente continuando a mantenere per tutta la durata del mandato politico
lo stesso stipendio che percepiva nella sua precedente attività.
Quando ho saputo
che ogni realtà politica nasce da una forma di volontariato, ho finalmente
capito perché, ogni volta che vedo un rappresentante del parlamento italiano
parlare alla televisione, c’è qualcosa sul suo volto che rivela un’incolmabile
lontananza da ciò che sta dicendo.
Ecco, ora mi è
chiaro che chiunque abbia, come i nostri deputati occidentali, uno stipendio
minimo di quaranta milioni di lire (circa 20.000 euro) al mese, non può in
alcun modo essere convincente, in ciò che dice, pensa o fa.
Qui in Kirghisia,
la possibilità di dedicare quotidianamente alla vita almeno mezza giornata ha consentito
la realizzazione di rapporti completamente nuovi tra padri e figli, tra
colleghi di lavoro e vicini di casa.
Finalmente i
genitori hanno il tempo di conoscersi veramente tra loro e di frequentare i
propri figli.
I parchi sono ogni
giorno ricolmi di persone e il traffico stradale è oltre quattro volte
inferiore, dato il variare degli orari di lavoro.
Le fabbriche sono
in attività produttiva continua, ma chi fa i turni di notte lavora solo due
ore.
Già al terzo anno
di questa singolare esperienza è stato rilevato un fenomeno molto importante.
Il consumo di droghe, sigarette, alcolici è diminuito in modo quasi totale e i
farmaci rimangono in gran parte invenduti.
Certo, tutto ciò
può sembrare incredibile a chi, come voi cari amici, è costretto a credere che l’attuale
organizzazione dell’esistenza in occidente sia la sola possibile.
In Kirghisia, la
gestione dello Stato, oltre a essere una forma di volontariato, si esprime in
due governi, uno si occupa della gestione quotidiana della cosa pubblica,
l’altro si dedica esclusivamente al miglioramento delle strutture.
Ho incontrato il
Ministro per il Miglioramento delle Attività lavorative che ha in progetto, nel
prossimo quinquennio, di ridurre ulteriormente per tutti il lavoro obbligatorio
a due ore al giorno invece delle attuali tre.
Il Ministro è
convinto che solo una umanità liberata dal lavoro possa essere veramente
produttiva.
È anche certo che
si possa scoprire l’operosità del fare, solo realizzando, nel tempo libero, ciò
che si desidera.
Ho fatto bene a
decidere di rimanere in Kirghisia, e non me ne andrò finché continuerò ad avere
la strana sensazione di vivere, qui, all’interno di un sogno comune.
Un abbraccio a
tutti.
Silvano
Agosti,
Lettere dalla Kirghisia, dalla Prima lettera