Sbaglia, o Lucilio, chi attribuisce alla fortuna il potere di farci del bene o del male. Essa fornisce solo la materia dei nostri beni e dei nostri mali; ci dà gli elementi di ciò che si svilupperà in noi sotto forma di male o di bene. L’anima è ben più forte della fortuna; è lei a dirigere le cose in un senso o nell’altro; è lei la causa della sua felicità o della sua infelicità. Se è cattiva, volge tutto in male, anche ciò che le era apparso il più gran bene; se è retta e sana, corregge i mali della fortuna, ne raddolcisce e sa tollerarne le asprezze, accettando con gratitudine e con moderazione la prosperità, con fermezza e coraggio le disgrazie. Ma, per quanto essa sia saggia, per quanto agisca sempre dopo maturo esame, per quanto stia attenta a non tentare niente al di sopra delle sue forze, non otterrà quel bene inalterabile e sicuro da ogni minaccia se non avrà da opporre ben salda la sua certezza all’incertezza delle cose.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio