Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 21 gennaio 2012

ALEPH - Paulo Coelho


Nella vita esiste soltanto il momento presente, l’ora. Non si misura il tempo come si calcola la distanza tra due punti. Il “tempo” non passa. L’essere umano ha una difficoltà enorme a concentrarsi sul presente: pensa sempre a ciò che ha fatto, al modo in cui avrebbe potuto farlo meglio, alle conseguenza delle proprie azioni, al motivo per cui non è riuscito ad agire in maniera davvero appropriata. Oppure si preoccupa del futuro, di cosa farà domani, delle decisioni che dovrà inevitabilmente prendere, dei pericoli che lo attendono dietro l’angolo, di come evitare fastidiosi imprevisti e di come raggiungere gli agognati obiettivi – tutte le cose che ha sempre sognato.
Il passato e il futuro esistono solo nella nostra memoria.

Paulo Colelho, Aleph, p. 17-18

Da Wikipedia:


L'Aleph fenicia

Aleph è il nome della prima lettera dell'alfabeto fenicio e della prima lettera dell'alfabeto ebraico. Essa ha come corrispondente greco l'alfa, come corrispondente arabo l' alif e da questa lettera si è originata anche la A latina. Nella scrittura corsiva ebraica moderna è scritto "".

In origine la sua forma assomigliava a una testa di bue stilizzata (aleph significava infatti "bue"). In seguito ad una rotazione della lettera, connessa col variare del senso della scrittura, le due "corna" del bue sono diventate le due "gambe" della A stampatello.

Nella scrittura ebraica le lettere venivano anche impiegate come cifre, e ad 'aleph spettava il valore numerico di 1. Dal momento che le lettere avevano anche un forte significato simbolico, l'Aleph, in quanto simbolo dell'unità, veniva connesso con Dio, l'Uno, Unico e Eterno.
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