Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

martedì 11 ottobre 2011

NON HO MAI VISTO UN BAMBINO PIGRO - Alexander S. Neill



Non ho mai visto un bambino pigro. Quella che viene chiamata pigrizia è mancanza di interesse o mancanza di salute. Un bambino sano non può essere pigro; ha sempre qualcosa da fare per tutta la giornata. Conoscevo un ragazzo pieno di salute che veniva considerato un pigrone. La matematica non lo interessava, ma il curricolo scolastico la richiedeva. Naturalmente, non gli andava di studiare questa materia e di conseguenza il professore lo riteneva pigro.

Ho letto di recente che una coppia che va a ballare, se ballasse per tutta la sera si troverebbe alla fine ad aver percorso circa trentacinque chilometri. Ma non ci sarebbe stanchezza o fatica, perché il divertimento le supererebbe. Lo stesso vale per i bambini. Un ragazzo che si dimostra pigro in classe è capace di correre per chilometri durante una partita di pallone.
Ho trovato che è impossibile convincere giovani di diciassette anni ad aiutarmi a piantare patate o a sarchiare le cipolle, sebbene gli stessi ragazzi passino ore e ore a smontare motori, a lavare un’automobile, a riparare una radio. Ci volle molto tempo prima che riuscissi ad accettare questo fenomeno. La verità mi balzò agli occhi un giorno in cui stavo lavorando nel giardino di mio fratello, in Scozia. Il lavoro non mi piaceva, e improvvisamente mi venne in mente che lavoravo in un giardino che per me non significava nulla. Allo stesso modo il mio giardino non significava nulla per i ragazzi, mentre contavano molto le loro radio e le loro biciclette.
Il vero altruismo nasce molto tardi, e non perde mai la sua componente egoistica.

Alexander S. Neill, I ragazzi felici di Summerhill, p. 84
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