Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

domenica 18 settembre 2011

LA TRAPPOLA DELLE ETICHETTE - Anthony De Mello



Paddy sta camminando lungo le strade di Belfast e a un certo punto si sente puntare una pistola alla nuca, e una voce gli chiede: “Sei cattolico o protestante?”.
Paddy è costretto a pensare in fretta e risponde:”Sono ebreo”.
E sente la voce che dice: “Devo proprio essere l’arabo più fortunato di tutta Belfast”.
 Le etichette sono davvero importanti per noi. Passiamo gran parte della nostra vita a reagire a delle etichette, le nostre e quelle degli altri.
Mark Twain ha espresso molto bene il concetto scrivendo: "Faceva talmente freddo che se il termometro fosse stato più lungo di due centimetri saremmo morti congelati".
Noi moriamo davvero congelati a causa delle parole. Non è il freddo che c'è fuori che conta, ma il termometro. Non è la realtà che conta, ma quel che diciamo a noi stessi riguardo alla realtà.
Mi è stata raccontata una storiella interessante su un agricoltore finlandese. Quando si stava tracciando il confine russo-finnico, l'agricoltore doveva decidere se preferiva stare in Russia o in Finlandia. Dopo lungo tempo, decise che preferiva stare in Finlandia, ma non voleva offendere gli ufficiali russi. Questi vennero a fargli visita, e vollero sapere perché voleva stare in Finlandia. Il contadino rispose: "E' sempre stato mio desiderio vivere nella Grande Madre Russia, ma credo che alla mia età non sopravviverei a un altro inverno russo".
La Russia e la Finlandia sono solo parole, concetti, ma non per gli esseri umani, per i folli esseri umani. Non guardiamo quasi mai la realtà.

Anthony De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, p. 54-55, 151-152.
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