IL VECCHIO CONFLITTO TRA SCUOLA STATALE
E SCUOLA PRIVATA
"Non conosco le ultime decisioni, non so cosa farà il governo, ma è
davvero arrivato il tempo di chiudere questo conflitto del Novecento: scuole
statali contro private. Non esiste, non è più tra noi, ci ha fatto perdere
tempo e risorse".
Luigi Berlinguer, nel marzo 2000 lei diede pari dignità alle scuole non di
Stato, ma non diede risorse economiche alle private. Bisogna passare al
finanziamento pubblico, ora?
"Basta guardarsi in giro e si scopre che l'insegnamento è pubblico,
fortemente pubblico, ma può essere somministrato da scuole pubbliche, private,
religiose, aconfessionali in una sana gara a chi insegna meglio".
Guardiamoci in giro, allora.
"L'Olanda fa gestire allo Stato solo il 30 per cento delle scuole, la
Svezia ha passato la gestione ai comuni, l'Inghilterra ha ridotto sensibilmente
la presenza statale, la Francia di Voltaire con la legge Debré ha impresso una
linea diversa. L'Europa ha cambiato atteggiamento, in Italia siamo fermi alla
confusione che scuola pubblica sia uguale a scuola statale".
Bisogna diradare le nebbie e riallinearsi?
"È il momento di rimeditare il tema rispettando il vincolo
costituzionale: non è ammessa una pretesa al finanziamento statale, ma la
nostra storica contrapposizione, Stato non Stato, è anti-europea e
anti-moderna".
In un nuovo assetto quale deve essere, allora, il compito dello Stato.
“Deve assicurare gelosamente il rispetto delle condizioni di oggettività,
neutralità e non faziosità dell'attività scolastica".
La contrapposizione ci ha tolto energie, diceva.
"Dobbiamo impegnare tutti i nostri sforzi per riformare profondamente
l'impianto educativo italiano fermo al secolo scorso. E dobbiamo allargare il
concetto di scuola".
A che cosa?
"Alla formazione e allo stesso lavoro. Oggi le funzioni educative non
si possono limitare agli anni dell'infanzia e della giovinezza, devono coprire
l'arco di una vita. Una cultura arcaica ed elitaria della scuola ha abbandonato
al privato, spesso senza controllo, formazione e lavoro".
Il decreto del governo sembra arrivare a soccorrere scuole private in una
crisi pesante.
"Dagli Anni cinquanta ad oggi gli istituti non statali si sono ridotti
di tre quarti, in queste stagioni le famiglie faticano a pagare le duecento
euro di retta mensili: uno sgravio si è fatto necessario ".
C'è un problema: diverse paritarie sono gestite da farabutti che regalano
punti in graduatoria e non pagano gli insegnanti.
"Già la mia legge del Duemila prevedeva controlli seri, perché non si
attuano? La liberale Olanda mette il naso ovunque, gli inglesi ogni due anni
mandano ispezioni alle private. Iniziamo anche noi".