Introdurre il
criterio del merito significa per forza accertare le qualità/capacità delle
persone singole, non è possibile altrimenti.
Il singolo? Le
sue capacità individuali? Ma è inaudito! Esclama però a questo punto con un
moto di orrore quella che ho chiamato l'ideologia italiana, rappresentata al
suo meglio dall'ideologia del sindacato del pubblico impiego, deciso da tempo a
guadagnarsi la palma di nemico numero uno del futuro del Paese.
Se infatti si
mettono in primo piano le capacità individuali, si rompe il feticcio
dell'assoluta unitarietà della categoria. E così s'incrina automaticamente il vero
pilastro della forza del sindacato (e dunque si lede l'interesse dei suoi
funzionari pagati con le quote degli iscritti), forza che ha il suo simbolo,
per l'appunto, nello stipendio eguale per tutti e nell'anzianità come unico criterio
della carriera.
Ernesto Galli
Della Loggia, “Style,
mensile del Corriere della Sera”, Ottobre 2014
L’articolo continua domani…