LA NOSTRA PIU’ PREZIOSA CONSEGNA
LETTERA APERTA AL NUOVO MINISTRO DELL’ISTRUZIONE
- 11 marzo 2014
Nelle nuove “Indicazioni nazionali per
il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione”,
a pagina 9 si legge:
“La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in
questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una
particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di
disabilità o di svantaggio”.
E ancora: “Le
finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende”.
Una scuola che ricerca quotidianamente il senso della
propria esistenza nella centralità dell’alunno, senza se e senza ma, legge
queste parole con grande favore. Soprattutto perché la nostra è una scuola che da sempre considera l’alunno con disabilità come la sua più preziosa consegna.
Il 5 agosto 2009 sono state emanate le “Linee guida sull’integrazione scolastica
degli alunni con disabilità” e lì leggiamo che:
“La presenza di alunni disabili non è un incidente di percorso,
un’emergenza da presidiare, ma un evento che richiede una riorganizzazione del
sistema e che rappresenta un’occasione di crescita per tutti”.
E proprio questo, noi abbiamo cercato di fare in questi
anni: organizzarci in modo da offrire ai ragazzi con disabilità il meglio della nostra competenza, delle
nostre energie, della nostra didattica, della nostra capacità di accogliere e
di creare benessere.
“L’abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più difficile.
Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si pèrdono loro,
la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati,
diventa uno strumento di differenziazione sempre più irrimediabile. E voi ve la
sentite di fare questa parte nel mondo?”
Scuola di Barbiana, Lettera a una
professoressa, p. 20.
A complicare le cose, negli ultimi tempi, è venuta la
carenza di personale specializzato nel sostegno. Gli alunni con le necessità
più particolari, quelli che avrebbero più bisogno di docenti di grande competenza
ed esperienza, vengono ora affidati a insegnanti precari, spesso senza alcuna
preparazione specifica e attinti dalle graduatorie delle varie discipline: tecnologia,
musica, educazione fisica…, sulla base del loro punteggio. Insegnanti con
tanta buona volontà, ma nessuna specializzazione sul sostegno.
Quando, anziché l’alunno, a essere privilegiata è la “Graduatoria”
o addirittura l’Intergraduatoria, che è la “Graduatoria delle graduatorie”, tutto
può succedere. E così, di anno in anno, all’insegnante di musica subentra l’architetto,
il docente di educazione fisica sostituisce l’insegnante di lingua straniera, e
così via...
Noi crediamo che, prima di ogni altra considerazione, il
ragazzo con disabilità abbia il diritto di avere accanto a sé un esperto che
sappia cogliere le sue difficoltà e le sappia gestire con competenza
professionale. In caso contrario, corriamo il rischio che uno più uno non faccia
due.
Gian Antonio Stella sul Corriere del 31 gennaio 2013,
alla fine di un articolo dal titolo “Bocciare il merito, la scuola non cambia
mai”, parlando dei
modi in cui vengono assunti i docenti, scriveva:
“…ti senti sperduto in
un'intricatissima foresta in cui ancora una volta è stata smarrita la strada
che porta a quel «merito, merito, merito» di cui tutti si riempiono la bocca. E
in cui i diritti fondamentali da difendere sembrano comunque essere ancora
quelli dei professori e solo dopo (molto dopo) quelli degli studenti.”
Sperando in un futuro dove nella scuola italiana il primo
“avente diritto” sia realmente l’alunno, Le porgo i più sinceri auguri di buon lavoro.
Francesco Callegari
Dirigente scolastico