Richard
Sennett (2008) ci sollecita verso il modello dell’artigiano, nel quale la
soddisfazione principale è data dal lavoro ben fatto, dalla ricerca della
qualità, dal consegnare al cliente un prodotto che funziona e che è bello, dal
percepire che in quell’attività tutte le componenti essenziali del mio essere
persona sono state messe in gioco. Ecco allora che avverto un senso di armonia,
una soddisfazione interiore nel fare e nell’aver fatto quel compito.
L’esercizio
della competenza porta alla percezione dell’armonia, che prima ancora che
essere riconosciuta dagli altri è colta nella propria interiorità. Il musicista
ha gli applausi della platea, ma quello valente sa già da sé come sono andate
le cose. Il calciatore bravo coglie da subito se la sua esibizione è stata di
ottimo livello.
La responsabilità è prima di tutto verso se stessi, verso la
propria crescita, e quella degli educatori dovrebbe essere volta a riconoscere
le vocazioni e i talenti di ciascuno, trovando una strada diversa, un percorso
tipico, per ogni studente.
Marco Orsi,
Ti do una nota, “Difficoltà di
apprendimento”, (18/2, Trento, 2012), p. 171)