La
gioia empatica è la gioia provata di
fronte al benessere o alla gioia di un altro. Più si coltiva la gioia empatica
e più si combatte naturalmente il suo opposto, la gelosia: “Non sopporto che tu sia felice, non sopporto
che tu sia ricco o famoso”. Nella gioia empatica si gode della buona sorte
degli altri, sconfiggendo la gelosia prima ancora che abbia la possibilità di
sorgere [Alan Wallace, studioso di buddismo e interprete del Dalai
Lama].
Dalai
Lama:
“Un modo per sviluppare l’empatia consiste nel cominciare con piccoli esseri
senzienti come le formiche e gli insetti. Si tratta di occuparsene e di
riconoscere che anche loro desiderano trovare la felicità, provare piacere ed
essere liberi dal dolore. Cominciate di lì, dagli insetti, e costruite con loro
un rapporto empatico, poi passate ai rettili, e così via. Seguiranno poi gli
altri esseri umani e voi stessi. Se invece assassinate i piccoli insetti,
ignorando la possibilità che vogliano il piacere e che evitino il dolore,
quando arriverete agli animali via via più simili a noi sarà facile ignorarli.
Anche di fronte ai guaiti di un cane ferito, non proverete alcun dolore. Poiché
siate già entrati nell’ordine di idee di ignorare il piacere e il dolore di un
insetto, adesso sarà più facile ignorare un uccello, un cane o addirittura una
persona che piange. Grazie all’atteggiamento ‘non lo sento’, riuscirete a
ignorare quel dolore. Non sentirete mai l’empatia, a meno che tutto non avvenga
sulla vostra pelle”.
Dalai Lama,
Daniel Goleman, Emozioni distruttive, p. 339, 350