Socrate
diceva che “nessuno è cattivo di propria volontà”. Se si scava dietro la
cattiveria si trova quasi sempre una ferita aperta, la frustrazione di un
fallimento.
I
buddisti hanno stupendamente illustrato così questa dolorosa dialettica: quando
qualcuno ti percuote con un bastone, non te la prendi con il bastone.
Ti
ha colpito, certo, ma non è quello il responsabile. Rifletti! L’uomo che ti
aggredisce, al pari del bastone, non merita il tuo odio. La ferita: ecco il
vero colpevole che strumentalizza l’uomo come il bastone.
Il
messaggio di questo aneddoto si applica perfettamente alla sofferenza e
costituisce un nuovo invito alla tolleranza.
Alexandre Jollien, Il mestiere di uomo, Edizioni Qiqaion,
Magnano (BI) 2003, p. 40