“Il pellegrino impara da subito che la libertà è la dimensione essenziale del pellegrinaggio. Perché solo dalla libertà possono scaturire il rispetto, il sacrificio, la condivisione, la capacità di accettazione dell’altro, volendogli bene così com’è. Tutto questo in un pellegrinaggio diviene indispensabile. Inevitabilmente infatti, ognuno dei tuoi compagni di viaggio avrà dei comportamenti che ti infastidiscono: non in se stessi ovviamente, perché in tal caso non hai altro da fare che lasciarli. Ma comportamenti che ti infastidiscono a causa del preciso momento in cui accadono, arrecandoti disagio per il fatto che, proprio in quel preciso momento tu sei su di un’altra lunghezza d’onda. Ebbene, è solo grazie al primato della libertà che tali momenti non solo non costituiscono un problema, ma anzi diventano occasione per un’unione più vera”.
Davide Gandini, Il portico della gloria, p. 229
