Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

NEWS

Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 13 giugno 2020

IL PANE FATTO IN CASA


Durante questi ultimi mesi, ciò che nella vita di tutti i giorni sembrava normale e scontato si è mostrato inadeguatoLe regole che prima funzionavano, offrendo sicurezza e stabilità, ora non valgono più. La generazione abituata a vivere il tempo della velocità, dove tutto è sempre e subito disponibile, ha dovuto rivedere propri modelli di comportamento. Abbiamo dovuto inventarci nuovi modi di stare in casa e nuovi modi per lavorare, abbiamo dovuto sperimentare la pazienza di aspettare e anche la noia del non fare, abbiamo trovato energie e creatività che pensavamo di non possedere, abbiamo imparato a fare il pane.  
Anche il nostro modello scolastico non era preparatoAbbiamo dovuto cambiare la ricetta, reinventare il nutrimento che siamo soliti offrire. Il pane che ne è uscito è quello che siamo riusciti a cuocere. Talvolta troppo duro o troppo cottoma qualche volta anche buono, dal sapore accettabile. Alcuni insegnanti ci hanno messo il lievito madre, altri la farina forzuta, i più vi hanno messo tutto il loro impegno e la buona volontà nell’imparare a mettere le mani in una pasta non sempre agevole. Perché il video non è la classe, come la pagnotta integrale non è una torta SetteveliAttraverso il video non vi raggiunge il lampeggiare dello sguardo dell’insegnante che corre veloce tra i banchinon potete sentire il brusio delle voci con le loro sussurrate tristezze e bisbigliate felicitànon potete essere penetrati dagli odori della classe dopo una mattinata di scuola. Tutto questo, e tanto altro che manca, fa della scuola la scuola. Nonostante tutto, noi ce l’abbiamo messa tutta per dare ai nostri allievi il meglio che ci è stato possibile. 
Anche voi genitori, con i figli a casa per tante ore al giorno, e con l’aggiunta delle difficoltà lavorative, avete dovuto rivedere completamente l’organizzazione familiare. Avete dovuto assumere un ruolo, quello dell’istruttore che, se per alcuni è stata una scoperta, per altri si è rivelata una faticosa necessità. Ma ce l’avete messa tutta. Il vostro pane si è rivelato forse un po’ salato perché condito di tristezza, di attesa incerta, di aspettative deluse. Ma è il miglior pane che siete riusciti a offrire ai vostri figli.  
Voi ragazze e ragazzi avete smarrito quella stabilità negli impegni quotidiani che scandiva la vostra giornata, ma soprattutto avete dovuto rinunciare alla compagnia degli amici, alla presenza costante e attenta dell’insegnante, a quell’aria di casa fuori casa che è sempre stata per voi la classe. le lezioni online, surrogato senza sapore rispetto alla viva voce dell’insegnante che “sente” se voi avete veramente capito e lo state seguendo, ed è pronto a “riprendervi”E quella telecamera, occhio senza vita che guarda cieca i vostri occhi che guardano, ma che ignora quale sia il riquadro che voi fissate così intensamente tra i tanti che compaiono sul vostro schermo: l’unico volto veramente importante per voi. Nonostante questo, voi ragazzi ce l’avete messa tutta per riuscire a nutrirvi di quel pane dal sapore così insipido, dal gusto così povero. 
E’ il miglior pane che tutti noi, scuola, famiglie e ragazzi, abbiamo saputo fare e mangiare. 
Se siamo consapevoli di questo, allora ci è facile comprendere come questo periodo possa essere vissuto da ciascuno come palestra positiva di accettazione e anche, vorrei dire, di misericordia. Anche in questa occasione, la vita ci viene in aiuto come maestra, offrendoci in dono le sue regole per una migliore convivenza. 
Che questa lezione non sia per noi vana. 

Francesco Callegari  
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...