Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 29 novembre 2014

MAPPE – Mariapia Veladiano


A volte sembra sicuro fin dal nascere quale sarà il nostro andare, per viottoli stretti stretti, già da soli disegnati perché il bisogno o la malattia o il nostro nome o anche la geografia, ci hanno costretti. La nostra sorte sembra un fatto di zanzare, pozzi da scavare e qualche volta, o forse spesso, pazzi al potere. Ci sono anche strade immense, fin troppo piane e proprio per noi, ci assicurano, da altri accomodate. E anche loro non son facili da lasciare.
Capita che non ci venga in mente che si possa fare.
E allora il nostro esistere in esemplare ci dipinge deferenti a un disegno, chissà come assimilato. Figli di chi quaggiù per ventura siamo, solo questo sembra che possiamo. Poi se il cielo vuole, c'è anche un vivere di grazie, ricevute in mille forme, da chi un pozzo l'ha scavato con noi o forse senza di noi, e insieme pane e libertà sono stati conquistati. E viene il tempo in cui non sembra vero di essere stato prigioniero e non aver voluto credere che una nuova strada c'era. Anche se davvero non la si vedeva, perché così capitava, e sempre capita se vogliamo, che la strada si disegna mentre andiamo, sotto i passi che facciamo.
Un far parte della vita che amiamo. Che amiamo.
Mariapia Veladiano, Ma come tu resisti, vita, p. 118.

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