Questi monaci
scelgono l’abate tirando a sorte dai nomi di un centinaio di candidati. Dopo la
preghiera e il rito, un membro anziano della comunità estrae con le bacchette
un nome da un tubo di metallo, e l’individuo il cui nome viene estratto tre
volte, tra centinaia di possibilità, viene eletto abate.
Come si può ben
immaginare, il laborioso procedimento che la comunità porta avanti finché un
nome non viene scelto per tre volte, può talvolta risultare nella scelta di un
candidato che la comunità considerava pessimo o problematico.
Ma anche quando
sono stati scelti individui universalmente considerati meno capaci, il metodo
sembra avere funzionato infallibilmente: con grande sorpresa della comunità,
questi individui “meno capaci” si sono mostrati ottimi dirigenti; il che
dimostra l’eleganza di un metodo in cui il puro caso, lontano dall’influenza
del pregiudizio, dell’invidia, della malizia e dell’ambizione, si rivela
migliore di qualsiasi essere umano nel designare chi dovrà dirigere la
comunità.
Robert
H. Hopcke, Nulla
succede per caso, Milano 2003, p. 222.