Signor Segretario
Generale,
Alla base di ogni
risposta politica complessa devono essere chiare le motivazioni etiche che la
orientano. Si tratta, adesso, di consolidare una profonda e lungimirante
reimpostazione dei modelli di sviluppo e degli stili di vita, per correggerne
le numerose disfunzioni e distorsioni (Caritas
in veritate , no. 32); ciò è richiesto anche dalle numerose crisi che
l’attuale società sta vivendo in ambito economico, finanziario, sociale,
culturale ed etico.
In tale direzione, è
necessaria un’autentica svolta culturale
che fortifichi i nostri sforzi formativi ed educativi, soprattutto a favore dei
giovani, verso l’assunzione del senso di
responsabilità nei confronti del creato e di uno sviluppo umano integrale per
tutti i popoli, presenti e futuri.
Lo Stato della Città
del Vaticano, per quanto piccolo, sta compiendo sforzi significativi per
ridurre il suo consumo di combustibili fossili, realizzando progetti di
diversificazione e di efficienza energetica. Tuttavia, come indicato dalla
Delegazione della Santa Sede nella COP-19 di Varsavia, «parlare della riduzione
delle emissioni è inutile se non siamo pronti a cambiare il nostro stile di vita e gli attuali modelli dominanti di consumo
e di produzione». La Santa Sede attribuisce grande importanza alla
necessità di diffondere un’educazione
alla responsabilità ambientale che cerchi anche di tutelare le condizioni
morali per un’autentica ecologia umana. Sono molte le istituzioni educative
cattoliche, così come le Conferenze episcopali, le diocesi, le parrocchie e le
ONG di ispirazione cattolica impegnate in tale campo, nella convinzione che il degrado
della natura è direttamente legato alla cultura che plasma la coesistenza
umana. Il rispetto dell’ecologia ambientale è condizione di ed è condizionata
dal rispetto dell’ecologia umana nella società.
Affrontare seriamente
il problema del riscaldamento globale richiede non solo di rafforzare, approfondire
e consolidare il processo politico a livello globale, ma anche di intensificare
l’impegno di tutti noi verso un profondo rinnovamento culturale e una riscoperta dei valori fondamentali su cui
edificare un migliore futuro dell’intera famiglia umana. La Santa Sede si
impegna in tale direzione, affinché in questo ambito la comunità internazionale
venga guidata dall’imperativo etico di agire, ispirato dai principi di
solidarietà e di promozione del bene comune, nella consapevolezza che «la
dignità di ogni persona umana e il bene comune sono questioni che dovrebbero
strutturare tutta la politica economica» (Papa
Francesco, Esortazione Apostolica
Evangelii gaudium , 203ss).
Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, Palazzo di Vetro all’Onu, intervento
a margine della 69^ Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 24 settembre 2014.