Ne amava la perenne
frescura, anche nelle più torride giornate di una lunga estate calda; ne amava
il mormorante silenzio, rotto solo da sporadici bisbigli, dal tonfo ovattato di
un bibliotecario che timbrava libri e tessere, o dallo sfogliar di pagine nella
Sala Periodici, dove s’intrattenevano gli anziani a leggere giornali inseriti
in lunghi bastoni.
Amava
l’illuminazione, quella dei raggi obliqui che entravano dalle alte e strette
finestre nel pomeriggio, o quella raccolta in pozze pigre sotto i globi appesi
al soffitto con catenelle nelle sere invernali, con il vento che sibilava
all’esterno.
Gli piaceva l’odore
dei libri, un odore di spezie, che aveva del favoloso.
Stephen King,
IT, 1986, ed. it. Sperling &
Kupfer, 1987, 2013, p. 204.